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Incontro con Elena Torre

Incontro con il volto pubblico di #Raccontandoci

Dall’inizio del festival sei la conduttrice che effetto ti fa?

Sono molto onorata e felice di questo, ricordo che la prima edizione fu una vera e propria scommessa. Alessandro Schiavetti (direttore artistico del festival n.d.r.) me ne parlò davanti ad una pizza portando con sé un faldone pieno di fogli appunti ed idee. Quando capii che voleva me come conduttrice non potei che essere sorpresa ed euforica.

Tanti personaggi in tanti anni ce n’è uno che ricordi con maggior affetto?

Margherita Hac senza alcun dubbio, pochi giorni prima della partecipazione non era stata bene, ma non voleva rinunciare all’impegno preso, quindi chiese di potersi collegare via Skype da casa. Fu montato un grande schermo davanti alla platea e fu come essere nel suo salotto, chiacchierammo facendo le ore piccole in una strana dimensione, fu bellissimo.

Come ti prepari alla conduzione?

I nomi degli ospiti mi vengono comunicati dall’organizzazione via via che vengono confermati e, in genere, si tratta oltre che di personaggi televisivi anche di scrittori. Parto dai libri segnandomi tutto quello che mi emoziona o mi diverte, essendo una persona curiosa per natura il resto vien da sé.

Cosa è cambiato con Raccontandoci Festival?

Il format di Raccontandoci rispetto alle precedenti manifestazioni ha un focus più centrato sul racconto, sulla narrazione del sé e mi dà la possibilità, nei limiti della discrezione si capisce, di entrare in una dimensione più privata, più colloquiale che permetta all’ospite di farsi conoscere un po’ meglio, in una veste diversa da quella a cui siamo abituati.

C’è un ospite che ti piacerebbe avere sul palco?

In realtà moltissimi, e se si può sognare e puntare in alto, mi piacerebbe intervistare Meryl Streep, ama l’Italia, spesso viene nel nostro Paese, parla italiano è una donna intelligente… e soprattutto credo abbia molte cose interessanti da raccontare.

Elena Torre nasce nel 1973 a Viareggio. Scrittrice e giornalista, pubblica il suo primo romanzo “10° personale di Julie Valmont” nel 2006 per Mauro Baroni Editore, seguito nell’anno successivo da Al largo di strane convinzioni edito da Sassoscritto Editore. Autrice prolifica ed eclettica si muove con passione ed entusiasmo tra il teatro e la letteratura, toccando i generi più diversi, racconti, saggi, gialli, favole e storie per bambini, testi teatrali. Suo il racconto del 2005 Prima dell’alba, tra i vincitori del premio Racconti nella Rete pubblicato nell’antologia di Newton&Compton e Gli indovinelli della Principessa Turandot, libro per bambini edito da ETS nel 2006. Nel 2008 è la volta di Giorgio Gaber. L’ultimo sileno, saggio con cui rende omaggio alla sua personale esperienza con il cantautore. L’anno successivo comincia la pubblicazione della trilogia dedicata alle avventure del commissario Biagini, Erode e la psicopatia dell’allenamento, L’eroe di E3, scritti a quattro mani con la scrittrice Anna Marani per Romano Editore. Stessa coautrice e stesso editore per Storie dei Cinque Elementi, a cui si aggiunge Darwin Edizioni, raccolta di storie per bambini insignito in Campidoglio nel 2012 del premio Un bosco per Kyoto, a solo una settimana dall’uscita. A giugno 2014 esce per David and Matthaus edizioni Un bambino a Bloomsbury, appassionato omaggio a Virginia Woolf. Aprile 2015: esce ‘Il segreto dei custodi della fede’ per Cairo Editore avvincente thriller ambientato sulla via Francigena. Maggio 2017 sulla fortunata scia aperta da Il segreto dei custodi della fede esce Il mistero delle antiche rotte, thriller storico esoterico dal ritmo serrato e la trama intrigante.